Terapia e Psicologia della Gestalt

 

S. Ginger, fondatore della Scuola Parigina di Gestalt, spiega bene il nesso che c’è tra la Terapia della gestalt fondata da F. Perls e la Psicologia della Gestalt, anche detta “Teoria della Forma”, da cui Perls trae principi e strumenti applicabili allo psichismo umano. Ricorda Ginger che “secondo la Teoria della Forma (ovvero quell’insieme di studi e sperimentazioni condotti da M. Wertheimer e altri sui meccanismi della percezione a partire dagli anni ’20 in Germania), il nostro campo percettivo si organizza spontaneamente
sotto forma di insiemi strutturali e significativi (“buone forme” ovvero gestalt forti e pregnanti).

 

 

La percezione di una totalità – ad esempio un volto umano – non può ridursi alla semplice somma degli stimoli percepiti in quanto il tutto è diverso dalla somma delle parti; così l’acqua è ben altra cosa che l’ossigeno e l’idrogeno! Analogamente una parte in un tutto è differente dalla stessa parte presa isolatamente o inserita in un tutto diverso, poiché essa trae delle specifiche proprietà dalla sua collocazione e dalla sua funzione in ciascuna delle diverse totalità; così, un grido emesso durante un gioco è diverso rispetto a un grido emesso in una strada deserta, oppuretrovarsi nudi sotto la doccia non ha lo stesso significato che passeggiare nudi lungo gli Chams – Elysées!”.

 

 

Conclude Ginger: “per comprendere un comportamento (cioè per trattarlo in terapia), dunque, è importante non soltanto analizzarlo, ma anche e soprattutto averne una visione sintetica, percepirlo nell’insieme più vasto costituito dal contesto globale, avere cioè uno sguardo non più “puntato”, bensì allargato”.